L'importanza della compattazione dei sedimenti nell'evoluzione delle barene, un nuovo modello 3D sviluppato da UniPd

L'importanza della compattazione dei sedimenti

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Vital Team
on 10.10.22

Le barene costiere naturali, come quelle della Laguna di Venezia, sono formate da sedimenti che sono stati trasportati dai corsi d'acqua e dal mare, e depositatisi nel corso di secoli e millenni. Questi ambienti tipicamente dinamici ospitano ecosistemi vulnerabili con un ruolo essenziale in termini di conservazione della natura e protezione delle coste, e nel supportare le attività produttive. Il nostro lavoro si concentra sulla costruzione di basi scientifiche per migliorare la resilienza di queste aree.

I depositi non consolidati di queste barene sono altamente porosi e comprimibili. Di conseguenza, quando vengono coperti da nuovi sedimenti, può manifestarsi una compattazione significativa a causa del peso aggiunto.

Tale questione è di importanza critica poiché la resilienza a lungo termine di questi ecosistemi dipende dal fatto che la loro altezza rispetto al livello dell'acqua tenga il passo con l'innalzamento del mare attraverso la sedimentazione di terreno inorganico e organico sulla superficie. Tuttavia, la maggior parte delle pubblicazioni che utilizzano la modellazione per studiare le tendenze di tali ambienti, considerano esclusivamente l'accrescimento trascurando la compattazione.

Un nuovo modello 3D chiamato NATSUB3D tiene conto della compattazione dei sedimenti, inclusa la crescita verticale
Modello 3D del suolo. Immagine originale Cluadia Zoccarato (UniPd)

Ora un nuovo modello 3D chiamato NATSUB3D è stato sviluppato presso l'Università di Padova dal Dipaertimento ICEA che tiene adeguatamente conto della compattazione dei sedimenti durante l'evoluzione 3D delle morfologie deposizionali, inclusa la crescita in quota verticale di una barena in condizioni di innalzamento del livello del mare. Questo lavoro risulta di vitale importanza per pianificare con maggiore precisione (a) la quantità di sedimenti necessaria per costruire le morfologie lagunari e (b) la velocità di sedimentazione effettiva sulla morfologia necessaria per un incremento di quota sufficiente a tenere il passo con l'innalzamento del livello del mare.

Tutto ciò rientra in un approccio di salvaguardia della Laguna noto come “gestione adattiva” (adaptive management).

Finora il modello è stato applicato solo all'evoluzione delle forme naturali e agli eventi di sedimentazione graduale, ma il simulatore può essere utilizzato anche per i progetti di ripristino lagunare, dove grandi quantità di sedimenti vengono depositate in breve tempo su barene molto erose, aggiungendo una pressione significativa.

Le attività di monitoraggio coordinate dal gruppo di Geomeccanica Ambientale del Dip. ICEA dell'Università di Padova nell'ambito del progetto pilota della barena artificiale di Vital nella Laguna centrale, dove è attualmente in corso il refluimento dei sedimenti, sotto la supervisione del Provveditorato e dell'Autorità Portuale di Venezia, fornirà dati estremamente utili per la futura gestione adattativa per ottimizzare la resilienza e la funzionalità ecologica delle barene.