Birdwatching e biodiversità in Laguna di Venezia
Birdwatching e biodiversità in Laguna di Venezia
Emanuele Stival, appassionato birdwatcher e socio della Società Veneziana di Scienze Naturali, ha fondato nel 2015 Venezia Birdwatching, condividendo la sua conoscenza dell’avifauna del territorio veneziano e le sue pratiche di osservazione. Abbiamo chiesto ad Emanuele di raccontarci gli inizi della sua attività e le sue osservazioni riguardo ai cambiamenti delle specie di uccelli avvistati nel tempo.
La Laguna di Venezia ha sempre avuto per me grandi attrattive, in particolare da quando ho cominciato a praticare il birdwatching. Ho cominciato nell'ormai lontano 1981 soprattutto vicino a casa, nelle cave di argilla, per poi muovermi verso i territori circostanti: abitando in periferia di Mestre era inevitabile conoscere e venire a contatto con la Laguna di Venezia. Negli anni '80 e '90 del secolo scorso certe specie erano poco o per nulla presenti in Laguna, magari si trovavano a qualche decina / centinaia di km, ma non in area lagunare. Ricordo tra queste il gruccione, il grande fenicottero, gli aironi guardabuoi, la beccaccia di mare e la volpoca. Poi sono stati avvistati sempre più frequentemente, fino a diventare comuni e tra le specie più visibili, contribuendo ad un aumento sensibile della biodiversità della Laguna. In generale gli organismi richiedono particolari caratteristiche per sopravvivere in un ambiente di transizione come la Laguna Veneta e il numero di specie che lo abitano è limitato, anche se molte di queste sono presenti in numeri consistenti, sia come nidificanti, nel periodo primaverile estivo, che come svernanti in inverno (nel caso dell’avifauna).
Già nel 2015 queste specie (il fenicottero e le altre sopra citate) erano già parte dell'ecosistema lagunare e io praticavo oramai con notevole frequenza il birdwatching assieme a vari amici conosciuti nel tempo. Uno di questi, Maurizio Sighele, presidente di Verona Birdwatching, associazione che ammiravo per le attività e opportunità che offriva ai soci, oltre che ad un pubblico più vasto. Ho proposto quindi ad alcuni tra gli amici più stretti di fondare un’associazione simile, per dare più visibilità e divulgare ulteriormente il birdwatching in area veneziana. Fondammo quindi alla fine del 2015 l'associazione Venezia Birdwatching che conta ad oggi oltre 190 soci e porta avanti varie attività, realizzando anche pubblicazioni sul tema, in parte scaricabili dal sito.
Tornando alla Laguna di Venezia, negli ultimi anni, a partire all'incirca proprio dal 2011/2012, ha iniziato ad essere avvistato sempre più frequentemente anche l'ibis sacro. Diversamente dagli altri uccelli citati sopra, questo ibis è una specie alloctona, cioè non è originaria dell’area veneziana; queste specie possono talvolta essere importate intenzionalmente, ma spesso accade accidentalmente (come ad esempio nel caso del gambero della Louisiana). L’ibis sacro non trovando in Laguna i competitori che ha nel suo ambiente d’origine (prevalentemente nell'Africa sud sahariana), trova terreno favorevole alla propria espansione e questo potrebbe influire negativamente sulle altre specie che convivono da anni nella Laguna di Venezia, un ecosistema fragile in continua evoluzione.
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